CONSORZIO DI PROMOZIONE
TURISTICA DI CAMAIORE

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Chiese della Versilia

San Pietro
tipologia:Badia 
comune:Camaiore 
fondazione: VIII sec. d.C.
La chiesa di San Pietro costituisce l’unica parte conservata dell’omonimo monastero benedettino fondato lungo la via Francigena e attestato per la prima volta nel 761. Nonostante le numerose ricostruzioni subite in età moderna, spesso in seguito a disastri sismici, la badia, alla quale si accede oggi attraverso la porta dell’antico convento, ha conservato la struttura medievale. L’importanza della chiesa di San Pietro fu, fin dall’epoca medievale, strettamente connessa con la sua posizione strategica in corrispondenza dell’asse viario compreso tra Lucca e Luni. Della primitiva chiesa non si conservano resti visibili e la prima fase costruttiva oggi individuabile è un intervento del XII secolo che vide la costruzione della zona absidale e della parte bassa della facciata. Il portale d’ingresso conserva solo la lunetta originale, mentre gli stipiti sono stati sostituiti. Tra il 1856 e il 1859 l´architetto Giuseppe Pardini diresse un’importante opera di restauro che comportò la sistemazione del paramento murario lungo i lati dell’edificio, l’apertura delle monofore nelle navate minori e la chiusura delle finestre seicentesche. Nel 1902, dopo secoli di incuria, il campanile e il timpano della chiesa furono completamente ricostruiti e venne inserita la bifora in facciata. Alla fine del Novecento risale inoltre l’apertura di una nuova porta sul lato sud dell’edificio, per agevolare l’accesso dei fedeli. Opere di notevole interesse sono, all’interno della chiesa, il tabernacolo e l’acquasantiera del XV secolo.
 

 

 

Santa Maria Assunta

tipologia:Chiesa
comune:Camaiore 
fondazione: XIII secolo
La chiesa di Santa Maria Assunta è citata per la prima volta nella decima del 1260. La chiesa medievale di Santa Maria Assunta sorge all’interno del centro storico di Camaiore. Nonostante le trasformazioni subite in età moderna, l’edificio può a ragione considerarsi un esempio emblematico dell’architettura ecclesiastica del XIII secolo. Di particolare interesse risultano alcuni elementi decorativi, tra i quali segnaliamo il grande rosone in facciata e gli arredi cinquecenteschi conservati all’interno. La parte più antica della chiesa di Santa Maria Assunta è rappresentata dal campanile, databile alla prima metà del XII secolo. Agli anni settanta dello stesso secolo risale l’edificazione della struttura architettonica a croce latina e della facciata con doppio ingresso e rosone centrale. Nel 1350 fu rialzato il campanile, come indica una lapide posta alla base della torre, mentre nel 1448, in occasione di importanti lavori di ampliamento dell’edificio, venne costruita la cupola al centro dell’area presbiteriale. La chiesa fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1536, in seguito al quale si provvide ad un restauro che comportò la stesura di un pesante intonaco su tutto l’edificio. Un intervento settecentesco condusse all’edificazione dell’intera parte absidale e delle cappelle laterali, alla ricostruzione della cupola ed all’apertura di quattro grandi finestre lungo la navata maggiore.
 

 

 

 

 

San Martino 

tipologia: chiesa        
comune: Pietrasanta
fondazione: XIII secolo d.C.
Una chiesa dedicata a San Martino è documentata nell’Estimo del 1260 come dipendente dalla pieve dei Santi Giovanni e Felicita. La chiesa di San Martino, cattedrale di Pietrasanta, si affaccia su una lunga piazza dove si trova anche la monumentale chiesa di Sant’Agostino e al convento annesso. Costruito immediatamente dopo la fondazione di Pietrasanta da parte dei lucchesi nel 1255, il duomo conserva in larga parte le forme gotiche della ricostruzione trecentesca e un importante arredo scultoreo interno realizzato tra Quattro e Cinquecento. La parte più antica individuabile nel Duomo di Pietrasanta è conservata lungo il lato nord e nella parte del transetto sinistro, rimasta a vista. Si tratta probabilmente della chiesa costruita intorno alla metà del XIII secolo. In questa fase la chiesa aveva pianta a croce latina, con tre navate, transetto e probabilmente abside semicircolare. Agli inizi del XIV secolo la chiesa fu interamente ricostruita sotto il governo di Castruccio Castracani. Grazie all’iscrizione presente sull’architrave del portale laterale, è stato possibile datare al 1330 la facciata, il lato sud e il transetto. Non sappiamo dove sorgesse, a questa data, il campanile, poiché non se ne conservano resti visibili. La struttura attuale risale sostanzialmente all’epoca quattro-cinquecentesca: nel 1453 fu completata la prima cupola ottagonale, costruita all'incrocio tra la navata principale e il transetto. Interventi di rilievo, relativi in particolar modo alla cupola, sono documentati nei primi decenni del Seicento: in questa occasione le finestre del lato meridionale furono, tra l´altro, sostituite con aperture di forma quadrangolare. Infine, al XIX secolo risale la realizzazione delle due cappelle laterali.
 

 

 

 

 

San Pantaleone 

tipologia: Pieve  
comune: Massarosa, località Pieve              
fondazione: IX secolo d.C.
La prima citazione della pieve, con dedica a Sant’Ambrogio, risale all’892. La pieve di San Pantaleone a Elici, ricostruita nel XII secolo sull’edificio altomedievale, sorge su uno sperone degradante verso il mare che divide le valli Freddana e Lucense dal padule di Massaciuccoli. Edificata in posizione dominante sulla piana di Massarosa, la pieve rappresenta un significativo esempio di architettura preromanica lucchese. Il XII secolo vide la ricostruzione quasi completa della pieve di San Pantaleone sulla chiesa altomedievale che, pur documentata dalle fonti, sopravvive in scarsi resti murari soltanto nel lato nord. La nuova chiesa fu edificata a croce latina suddivisa in tre navate e dotata di abside semicircolare. Al 1470 risale l’edificazione di un nuovo altare maggiore, sul quale fu collocato un trittico marmoreo. Gli interventi più rilevanti, di carattere prevalentemente strutturale, sono datati al 1725 da una lapide conservata sul loggiato a nord della pieve: in facciata furono sostituite alle monofore ed alla bifora grandi finestre rettangolari e, sul lato nord, fu aperta una porta ad arco in sostituzione di quella originaria; all’interno dell’edificio venne inoltre realizzata una copertura a volte e furono completamente intonacati i pilastri e le pareti. I restauri novecenteschi, inaugurati nel 1906 e ripresi in una seconda fase nel 1956, mirarono al ripristino dell’assetto medievale della chiesa mediante la riapertura delle monofore e la ricollocazione in facciata della bifora.
 
 

 

 

Sant´Agostino 

tipologia: Chiesa
comune: Pietrasanta
fondazione: Metà del XIV secolo d.C.
La chiesa di Sant’Agostino - che costituisce uno dei principali edifici gotici del territorio di Lucca - domina, dall’alto della sua scalinata, la piazza centrale di Pietrasanta. Straordinariamente caratteristica risulta l’architettura della facciata, scandita dagli archi a tutto sesto e dalla loggetta. Merita di essere segnalato l’orientamento della chiesa, non canonico, ma adattato alla struttura urbana della piazza, della quale costituisce il limite nord. La chiesa di Sant’Agostino fu costruita dai padri agostiniani con l’aiuto economico dei mercanti lucchesi intorno alla metà del XIV secolo, nel periodo cioè di massimo sviluppo di Pietrasanta, divenuta di fatto capitale economica della Versilia. L’edificio ha conservato integralmente la struttura trecentesca, se si escludono pochi interventi successivi. La chiesa, a navata unica con soffitto a capriate ed abside rettangolare, presenta oggi un unico ingresso con portale dotato di lunetta. Sui lati si aprivano una porta con arco a tutto sesto e tre grandi bifore in laterizio che, probabilmente in epoca cinquecentesca, furono chiuse e sostituite da quattro nuove finestre quadrangolari. Al 1780 risale la costruzione del campanile.
Il complesso di Sant’Agostino, di dimensioni notevoli, comprende anche il chiostro ed l’omonimo convento situato a est dell’edificio e soppresso da Napoleone agli inizi dell’Ottocento.
 

 

 

 

 

Santa Maria Assunta 

tipologia: Chiesa 
comune: Stazzema 
fondazione: XII sec. d.C.
La prima menzione della chiesa di Santa Maria di Stazzema nei documenti storici risale al IX secolo. La chiesa di Santa Maria Assunta è situata all’inizio del centro abitato di Stazzema, in posizione dominante sulla sottostante valle del fiume Vezza. I numerosi ampliamenti dell’edificio dimostrano l’accresciuta importanza della chiesa all’interno della comunità locale nel corso del medioevo. Significative sono inoltre le decorazioni scultoree della facciata, il grande rosone centrale ed alcuni capitelli del colonnato interno. Non sono conservati resti della chiesa alto-medievale. L’edificio, dipendente dalla pieve di Valdicastello, fu infatti ricostruito a navata unica e probabilmente con abside semicircolare agli inizi del 1100, in seguito allo sviluppo dell’abitato di Stazzema dovuto allo sfruttamento delle numerose miniere della zona. Le tracce del paramento originario sono visibili solamente in facciata, in particolare nel portale maggiore e nel rosone centrale. Nel corso del Quattrocento la chiesa venne ampliata con l’aggiunta di due navate minori e con l’apertura di due nuovi ingressi. Le murature laterali dell’edificio furono demolite e sostituite da due file di colonne. Risale a questa fase la porta, datata al 1499, realizzata per collegare l’area presbiterale con la sacrestia. Nel 1601 fu realizzato un loggiato presso la facciata, venne completamente ricostruita la parte absidale che assunse forma rettangolare e furono aperte le grandi finestre sul lato sud. Agli anni che vanno dal 1740 e il 1749 risale infine la ricostruzione del campanile nelle forme attuali e l’apertura di due nuove finestre nell’abside.
 
 

 

 

Santi Giovanni e Felicita 

tipologia:Pieve
comune:Pietrasanta, località Valdicastello Carducci 
fondazione: XII sec. d.C.
La pieve dei Santi Giovanni Felicita viene ricordata per la prima volta nell’855. Questa notizia sembra riferirsi ad un edificio primitivo, i cui resti sono stati rinvenuti all’inizio del Novecento. La pieve dei Santi Giovanni e Felicita, che sorge isolata dall’abitato di Valdicastello, presenta, all´interno come sulla facciata, un apparato scultoreo risalente alla fase romanica. L’edificio costituisce uno dei pochi esempi di architettura religiosa che conserva intatti gli interventi operati nel corso della ristrutturazione gotica, testimoniata, sulla facciata, dall’inserimento del rosone riccamente decorato. La pieve dei Santi Giovanni e Felicita è situata all’imbocco del paese di Valdicastello, in corrispondenza di un importante corso viario medievale. La fase costruttiva più antica è individuabile nel paramento delle navate minori, in quello dell’abside e in quello della parte bassa della facciata, realizzati con tecniche differenti corrispondenti alle maestranze che si sono succedute nel corso del XII secolo. Alla ristrutturazione del 1408, guidata dall’architetto e scultore locale Bonuccio Pardini, devono essere ricondotte le sezioni alte della navata maggiore e della facciata. Interventi successivi, realizzati in epoca moderna, riguardano un lieve rialzamento delle navate minori e del campanile, nonché la costruzione della cella campanaria. Da notare infine, all’interno della chiesa, gli affreschi tardo-trecenteschi conservati nell’abside e il tabernacolo quattrocentesco posto a destra dell’ingresso.