CONSORZIO DI PROMOZIONE
TURISTICA DI CAMAIORE

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Viareggio

  

Il territorio viareggino si estende completamente sulla pianura alluvionale costiera della Toscana. La città è situata sul mar Ligure, ha 10 km di spiaggia sabbiosa di cui 6 gestiti dagli stabilimenti balneari, e 4 di spiaggia libera (quasi tutta la spiaggia libera fa parte del Parco Naturale Regionale Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli). Confina con i comuni di Camaiore, Massarosa e  Vecchiano (PI).

La città ha perso una parte notevole dei suoi beni storici e artistici durante la Seconda guerra mondiale, a seguito dei pesanti bombardamenti che la colpirono. Nonostante questo in città si possono trovare architetture, monumenti o anche semplici targhe interessanti. Notevoli le architetture liberty, decò e eclettiche di molti edifici. La zona più monumentale e di maggior pregio artistico della città, per qualità e quantità di edifici di interesse architettonico, è la Passeggiata. Celebre è il Teatro Politeama che si affaccia sul lungomolo.

Meritevole di una visita la Cittadella del Carnevale, costituita dai capannoni-laboratorio (dove vengono preparati i carri di cartapesta), e dal Museo del Carnevale.

Viareggio ha una notevole estensione di verde pubblico grazie alle sue "Pinete", quella di Ponente e quella di Levante. La prima fu piantata nel 1747 per difendere la zona dalle intemperie e dai venti che dal mare flagellavano la costa. In realtà i pini sono solo una parte degli alberi presenti in questo parco pubblico. All'interno del parco ci sono attività commerciali e ricreative, piste ciclabili, viali e sentieri pedonali, attrezzature sportive, servizi igienici, tavolinetti per pic-nic. La seconda

fa parte del Parco Naturale Regionale Migliarino-San Rossore- Massaciuccoli. L'antropizzazione è minore rispetto alla Pineta di Ponente a causa dei vincoli naturalistici che la tutelano.

 

Storia di Viareggio

 

Circa mille anni fa, il suolo dove ora sorge la cittadina, era occupato dal mare. L'entroterra intriso d'acqua stagnante e maleodorante, costituiva un'estesa palude infestata dalle zanzare e dalla malaria. Il territorio era lo sbocco al mare dei lucchesi, che nel 1171, dopo alcune dispute con i pisani, decisero di difenderlo costruendo un castello cilindrico alto circa 40 mt. Vi si accedeva per una strada per niente agevole che, più tardi, prese il nome di Viam Regiam. Nel nome di questa strada, secondo alcuni, sta il toponimo della città.

Nel 1460 i lucchesi decisero di bonificare le terre circostanti, offrendo appezzamenti di terreno a coloro che sfidando la malaria, e le scorribande dei pirati, partecipavano all'opera di bonifica affidata a tale ingegnere Lionello che ottenne, per la verità, scarsi risultati. Nonostante le difficoltà climatiche l'approdo era lentamente migliorato aprendo la via ai traffici merci che dal mare arrivavano a Lucca. Per questo motivo, e per timore dei vicini pisani, intorno alla metà del 1500 il Senato di Lucca decretò la costruzione di una nuova fortificazione più vicina al mare, che proteggesse il canale. Si tratta della torre, ancora oggi perfettamente conservata, conosciuta con il nome di "Torre Matilde".

Nei primi anni del 1600 Viareggio si poteva considerare un vero e proprio centro abitato e così dichiarato "portofranco". Nel 1617 divenne capoluogo della Vicaria del litorale.

Nel 1700, dopo ulteriori opere di bonifica, Viareggio conobbe una notevole espansione territoriale e demografica favorita anche dal fiorire di nuove attività come l'agricoltura e la cantieristica navale. In questo periodo la città fu elevata al rango di Comune con diritto di riunirsi a consiglio.

 

Con l'avvento dell'era napoleonica, sotto l'impulso di nobili e signori, attirati dal clima e dai bagni di mare, l'abitato fu arricchito di nuove e stupende costruzioni architettoniche che, ancora oggi, fanno mostra di se per le vie e le piazze del centro. Anche se la balneazione era praticata da tempo, i primi bagni risalgono al 1823: furono aperti il Dori e il Nereo, che non permettevano l'ingresso ai due sessi se non in maniera separata. Nel 1860 la Lucchesia e Viareggio entrarono a far parte del Regno d'Italia. Alla fine del 1800 sorsero altri stabilimenti balneari come il Nettuno o il Balena, e il lungomare fu reso ancora più ricco e sfarzoso da costruzioni in stile Liberty. Nacque la Passeggiata, con i suoi caffè e negozi. La città fu definita "Perla del Tirreno". Il legno era però il materiale di gran lunga più usato nella costruzioni e nel 1917 questo alimentò un incendio destinato, in una notte, a distruggere gran parte delle costruzioni presenti. Il legno tuttavia restò largamente utilizzato fino al periodo fascista, quando si iniziò a costruire con materiali diversi.

 

Durante la Seconda guerra mondiale Viareggio subì bombardamenti pesantissimi: interi quartieri furono distrutti completamente o quasi. L'11 settembre 1944 le truppe alleate raggiunsero la periferia della città e il il 16 settembre 1944 venne interamente occupata e liberata dagli Alleati.

Nel Dopoguerra iniziò con grande passione la ricostruzione: in quel periodo fu avviata la costruzione del "vialone" e si ridette vita al Carnevale (1946). La città ha continuato a crescere e svilupparsi fino ad oggi, confermandosi un importante centro turistico e per la cantieristica navale.